Creare e distribuire valore

L’obiettivo del Gruppo Iren è quello di creare valore nel tempo per i propri stakeholder, a partire dagli azionisti, attraverso una strategia di crescita sostenibile (si veda pag. 28 del documento "Bilancio di Sostenibilità") e adeguate politiche gestionali. A questo si aggiunge il costante impegno ad assicurare trasparenza, completezza e tempestività nella comunicazione sui risultati conseguiti.

I risultati economici del Gruppo Iren evidenziano, rispetto al 2019, una contrazione dei ricavi del 12,8% dovuta alla riduzione della domanda energetica, per effetto dell’emergenza sanitaria Covid-19, oltre ad una flessione significativa dei prezzi delle commodities, a fronte di un incremento del margine operativo lordo (Ebitda) del 1,1%, e un sostanziale allineamento dell’utile di pertinenza del Gruppo. Gli effetti economici conseguenti all’emergenza Covid-19 hanno comportato una riduzione dei ricavi, prevalentemente nelle aree di business energetiche, con effetti negativi sul margine operativo lordo di circa 15 milioni di euro oltre ad un incremento degli accantonamenti a fondo svalutazione crediti di circa 25 milioni di euro (maggiori dettagli nel Bilancio Consolidato).

Indicatori economici u.m. 2020 2019
Ricavi €/mln 3.725 4.275
Margine Operativo Lordo €/mln 927 917
Risultato Operativo €/mln 416 452
Utile di pertinenza del Gruppo €/mln 235 237
Capitalizzazione totale €/mln 2.737 3.582
Dividendo per azione 0,095 (1) 0,0925

(1) Dividendo proposto dal Consiglio di Amministrazione

L’indebitamento finanziario netto al 31/12/2020 ammonta a 2.948 milioni di euro, in crescita rispetto ai 2.706 milioni di euro al 31/12/2019, e risente principalmente del consolidamento delle nuove società acquisite dal Gruppo e dell’incremento degli investimenti realizzati che, nel corso dell’anno, si sono attestati a circa 685 milioni di euro (+30,8% rispetto al 2019) e sono stati destinati agli interventi di sviluppo nei diversi settori di attività, garantendo un importante contributo alle comunità locali.

Investimenti (milioni di euro) 2020 2019 (1)
Generazione e teleriscaldamento 171,6 67,4
Reti (elettriche, gas, ciclo idrico) 293,9 297,1
Mercato 50,6 40,8
Servizi ambientali 116,3 76,4
Altri 52,8 42,3
TOTALE 685,2 524,0

(1) La ripartizione ha subito una modifica derivante da riclassificazione degli investimenti.

Le performance economico finanziarie denotano – grazie ad un portafoglio di business con prevalenza di attività regolate e ad un significativo incremento degli investimenti – la forte connotazione allo sviluppo delle infrastrutture a servizio dello sviluppo dei sistemi economici dei territori serviti. Il profilo di business multiutility e prevalentemente regolato ha garantito un’elevata resilienza del Gruppo all’emergenza Covid-19 dimostrata, come sopra esposto, da effetti economico finanziari ridotti. Si conferma inoltre, come definito anche in ottica prospettica nel Piano Industriale, particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, alla trasformazione digitale e all'innovazione in sinergia con le imprese e le istituzioni del territorio di riferimento. Il Gruppo ha proseguito, attraverso l'assunzione di circa 612 nuovi dipendenti (745 nel 2019), l’importante processo di ricambio generazionale avviato nel 2018, focalizzato sull'acquisizione di competenze necessarie per la trasformazione digitale e per lo sviluppo anche in nuove linee di business.

La focalizzazione degli orientamenti strategici su profili di sostenibilità influenza la pianificazione degli investimenti pluriennali da realizzare. Questi stessi profili rientrano nei principi del Codice Etico che le società del Gruppo sono tenute a rispettare anche nella realizzazione degli investimenti: creare valore e realizzare progetti e azioni utili ad accrescere i valori patrimoniali, gestionali e tecnologici dell’azienda, il rendimento per gli azionisti, il benessere economico e sociale per i dipendenti e la collettività. Nei processi di pianificazione, il Gruppo presta particolare attenzione alle variabili, emergenti dagli scenari economici e industriali di settore, in grado di garantire la disponibilità di energia a medio e lungo termine. L’analisi degli scenari avviene attraverso il monitoraggio continuo delle dinamiche industriali, economiche, finanziarie e di sviluppo sostenibile.

Per pianificare gli sviluppi della capacità produttiva, il Gruppo considera gli scenari di medio periodo riferiti ai mercati dell’energia elettrica, del gas, alle evoluzioni del Capacity Market, della CO2 e dei Titoli di Efficienza Energetica. Si tengono inoltre in considerazione anche gli investimenti di sviluppo sulle reti di teleriscaldamento e gli scenari regolatori che favoriscono la crescita delle energie rinnovabili. I programmi di manutenzione, che mirano a mantenere l’efficienza e a prevenire i guasti e che vengono pianificati per minimizzare l’impatto delle indisponibilità sui risultati del Gruppo, hanno un orizzonte temporale pluriennale e vengono definiti considerando le prescrizioni previste per ciascuna tipologia di impianto.

Il parco produttivo energetico del Gruppo Iren è efficiente e dimensionalmente adeguato, grazie al rilevante percorso di investimenti in nuova capacità produttiva e nell’efficientamento dell’esistente. La capacità produttiva pianificata avviene per il 75% da impianti di cogenerazione e termoelettrici, per il 22% da impianti idroelettrici e per il 3% da altri impianti (termovalorizzatori, fotovoltaico, depuratori).

Al fine di garantire il mantenimento di adeguati standard produttivi e di affidabilità, il Gruppo adotta politiche gestionali e manutentive evolute (predittive e preventive) e punta sull’innovazione, sia incrementando l’efficienza e la flessibilità degli impianti, sia sviluppando progetti mirati all’efficienza energetica di sistema (flessibilizzazione degli impianti a ciclo combinato, gestione degli impianti di termovalorizzazione per cogliere opportunità di sviluppo del teleriscaldamento, installazione di sistemi di accumulo di calore, progettazione di impianti mini hydro). In questo ambito a seguito dell’aggiudicazione dell’asta del 10 dicembre 2020 per l’assegnazione del servizio “fast reserve”, è stata avviata la realizzazione dei sistemi di accumulo elettrico presso le centrali di Torino Nord, Moncalieri e Turbigo che consentiranno di aumentare la potenza di riserva e l’energia producibile.

La disponibilità di gas a medio e lungo termine è pianificata e assicurata attraverso la gestione combinata di diverse fonti: contratto pluriennale di approvvigionamento estero, disponibilità di capacità di trasporto estera utilizzabile ad evento, disponibilità annuale di capacità di stoccaggio, contratti di somministrazione all’ingrosso. L’utilizzo combinato di queste fonti permette di far fronte ai fabbisogni di gas naturale anche nei periodi particolarmente rigidi.

La pianificazione è fondamentale per garantire continuità, affidabilità e sicurezza nel servizio idrico integrato. Tale obiettivo è presidiato attraverso l’analisi dei fabbisogni di risorsa per i vari territori, anche in relazione alla loro possibile evoluzione, alla stagionalità, e l’ottenimento di concessioni di derivazione proporzionate ai fabbisogni individuati. A questo si affiancano la programmazione e la gestione della manutenzione ordinaria e straordinaria, il rinnovamento di impianti e reti per il contenimento delle perdite di rete idrica e fognaria, l’adozione di sistemi di telecontrollo e automazione degli impianti, il pronto intervento, le verifiche analitiche e i trattamenti per garantire il rispetto dei requisiti qualitativi dell'acqua erogata e dei reflui scaricati dagli impianti di depurazione.

Per quanto concerne la gestione dei rifiuti, a livello impiantistico vengono valutate e pianificate le capacità produttive e le eventuali esigenze di revamping. La pianificazione degli investimenti tiene conto di tali valutazioni oltre che degli obiettivi pianificati per la maggior valorizzazione della risorsa rifiuto in termini di materia ed energia.

Per garantire l’affidabilità della distribuzione elettrica, il Gruppo si è dotato di uno strumento di pianificazione (piano regolatore rete di distribuzione in media) che definisce le regole e le modalità di rinnovo, potenziamento e ampliamento sia della rete sia degli impianti primari di trasformazione da alta a media tensione. Il piano di rinnovo e potenziamento degli impianti primari prevede, oltre alla sostituzione progressiva di parti di impianto obsolete, il miglioramento qualitativo e tecnico dell'assetto della rete ed il suo adeguamento ai futuri incrementi di carico. Al fine di garantire la qualità del servizio e l’affidabilità degli impianti, il piano viene rivisto e aggiornato nel caso emergano nuove richieste importanti di fornitura o problematiche di stabilità e affidabilità della rete in media tensione o degli impianti primari. Le modalità di gestione sono valutate sulla base del rispetto dei cronoprogrammi per la progettazione e la realizzazione degli interventi e sulla corrispondenza degli standard tecnici imposti per la costruzione di nuove cabine primarie, attraverso momenti di verifica e riesame dei progetti stabiliti nei cronoprogrammi. L'efficacia e la qualità degli interventi realizzati sono valutati con il mantenimento e/o il miglioramento degli indicatori della qualità del servizio stabiliti da ARERA.

Nella distribuzione gas, la pianificazione è orientata al contenimento delle dispersioni che rappresenta l'obiettivo principale per la sicurezza, la qualità, l’efficienza e la continuità del servizio. Al raggiungimento di questo obiettivo concorrono la regolare manutenzione ordinaria e straordinaria, il rinnovamento di impianti e reti, l'attività di ricerca programmata delle dispersioni, l’odorizzazione del gas al momento della ricezione da parte della rete nazionale di trasporto, il mantenimento in efficienza ed efficacia dei sistemi di protezione catodica, l'utilizzo di sistemi di monitoraggio continuo grazie al telecontrollo, oltre che il presidio costante degli impianti e delle reti con personale altamente qualificato e costantemente aggiornato.

Nell’analisi degli scenari in fase di pianificazione, il Gruppo considera anche l’impatto prodotto dai trend di cambiamento climatico: variazioni nelle distribuzioni delle temperature – che impattano sulle dinamiche di consumo del calore del teleriscaldamento, del gas, dell’acqua e dell’energia elettrica – ed estremizzazioni dei fenomeni atmosferici, come siccità e alluvioni. Questi ultimi determinano, in particolare, ricadute sull’idrologia degli impianti idroelettrici ed acquedottistici, con i connessi risvolti economici, e costituiscono anche fattori di attenzione per le conseguenze che possono produrre sugli asset del Gruppo e sulla programmazione della disponibilità e della manutenzione programmata degli impianti di produzione termoelettrica. Per queste ragioni, i rischi connessi al cambiamento climatico e ai fenomeni naturali e catastrofali occupano una posizione rilevante nella mappa dei rischi del Gruppo. La Direzione Risk Management considera tali rischi anche nel proprio programma assicurativo.

Gli impatti finanziari o strategici sul business del Gruppo sono analizzati principalmente nella Risk Map di Gruppo oggetto di un progetto di revisione sostanziale nel 2020. Il progetto, considerato strumento strategico e operativo di gestione dei rischi, ha portato ad identificare e quantificare tutti gli impatti significativi sul business con la produzione di un Risk Register completo, dettagliato e integrato, che considera anche gli impatti ESG sulle categorie di rischio impattate. Per ogni categoria di rischio sono state individuate le misure di mitigazione di natura operativa, contrattuale e assicurativa implementate, in corso di implementazione e da implementare per la riduzione del profilo di rischio. L’attività ha inoltre incluso uno specifico studio sui rischi da cambiamento climatico, che ha condotto alla redazione di una specifica Risk Policy a gestione di tale categoria di rischi.

Implicazioni finanziarie che il Gruppo presidia costantemente sono anche quelle derivanti dai costi associati all’ETS (Emission Trading System) e dalla sua evoluzione normativa.

 

Valore aggiunto

Il Gruppo Iren produce valore aggiunto rispetto alle risorse esterne impiegate, utilizzando efficacemente i fattori produttivi. Inoltre, le attività svolte contribuiscono alla crescita economica del contesto sociale e ambientale in cui il Gruppo opera, e producono importanti ricadute sui territori, in particolare, in considerazione degli investimenti realizzati e dell’occupazione.

Le ricadute prodotte dal Gruppo Iren sui territori di riferimento contribuiscono alla crescita del contesto economico, sociale e ambientale.

Le attività svolte dal Gruppo producono importanti ricadute economiche sui territori di riferimento, garantendo investimenti e occupazione in modo diretto e alimentando l’indotto territoriale. Gli investimenti migliorano il contesto sociale ed ambientale intervenendo su infrastrutture di base (reti elettriche, gas, fognatura e acquedotto, impianti di depurazione) e su servizi essenziali (raccolta e smaltimento rifiuti). Inoltre, tutte le aree di business presentano significative opportunità per lo sviluppo di tecnologie e processi innovativi e, di conseguenza, per la crescita territoriale, anche in termini di know how.

Il Gruppo contribuisce alla qualità dell’occupazione del territorio e del suo indotto, attraverso azioni finalizzate ad accrescere le competenze professionali e a consolidare il miglioramento del livello dell’istruzione. Il Gruppo non adotta una politica di assunzioni locali in termini preferenziali; ciononostante, data la specificità del mercato del lavoro italiano, esiste un’elevata coincidenza tra le province di residenza dei dipendenti e la sede di lavoro loro assegnata: oltre il 78% dei dirigenti risiede nella stessa regione in cui si trova la propria sede di lavoro.

Il Gruppo Iren genera opportunità per lo sviluppo di tecnologie e processi innovativi e per la crescita del know how territoriale.

L’indicatore che evidenzia la capacità del Gruppo di produrre valore sul territorio e di soddisfare, al tempo stesso, gli interessi economici dei propri principali interlocutori è rappresentato dal Valore Aggiunto che permette di misurare sia l’andamento economico della gestione sia la capacità di creare le condizioni affinché venga distribuita ricchezza agli stakeholder di riferimento.

Nel 2020 il Gruppo Iren ha generato un Valore Aggiunto globale lordo di quasi 1.421 milioni di euro, in linea rispetto al 2019, che è stato così distribuito:

  • 39,0% all’Azienda (circa 554 milioni di euro). È la quota di ricchezza mantenuta all’interno del Gruppo, comprendente gli ammortamenti e gli utili non distribuiti;
  • 32,3% al Personale (circa 460 milioni di euro). È la quota costituita da salari e stipendi, oneri e altri costi del personale;
  • 10,6% alla Pubblica Amministrazione (circa 150 milioni di euro). È la quota distribuita sotto forma di imposte dirette e indirette, al netto delle sovvenzioni in conto esercizio ricevute;
  • 6,6% ai Finanziatori (circa 94 milioni di euro). È la quota costituita dal complesso di oneri finanziari sostenuti nei confronti di tutti i soggetti creditori del Gruppo;
  • 10,7% agli Azionisti (circa 152 milioni di euro). È la quota destinata agli azionisti sotto forma di dividendo;
  • 0,8% alla Collettività (più di 11 milioni di euro). È la quota elargita a titolo di contributi alle comunità locali partecipando alla realizzazione di eventi sociali, ambientali, culturali e sportivi.

Valore aggiunto globale lordo distribuito agli Stakeholder nel 2020

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Determinazione del Valore Aggiunto (migliaia di euro) 2020 2019
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 3.533.854 4.044.715
Variazione delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati, prodotti finiti e merci -14.159 -2.436
Altri ricavi 149.434 152.816
Valore della produzione 3.669.129 4.195.095
Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e merci -1.007.514 -1.408.379
Costi per servizi -1.253.105 -1.411.904
Altri oneri -20.677 -29.765
Costi per lavori interni capitalizzati 38.891 33.445
Accantonamenti per rischi -70.651 -61.850
Costi intermedi di produzione -2.313.056 -2.878.453
Valore aggiunto caratteristico lordo 1.356.073 1.316.642
Componenti accessori e straordinari 64.739 104.673
Risultato netto delle attività discontinue 0 0
Valore aggiunto globale lordo 1.420.812 1.421.315

 

Imposte e tasse

Nel rispetto e nell’autonomia delle proprie scelte gestionali ed in linea con la propria politica di sostenibilità, il Gruppo Iren persegue una strategia fiscale ispirata a principi di onestà, correttezza e osservanza della normativa, caratterizzata da comportamenti collaborativi e trasparenti nei confronti dell’Amministrazione Finanziaria e dei terzi, al fine di minimizzare ogni impatto sostanziale in termini di rischio fiscale o reputazionale.

A tal fine il Consiglio di Amministrazione di Iren ha emanato il documento Strategia Fiscale, richiamata anche nel Codice Etico, che definisce gli obiettivi e l’approccio adottati dal Gruppo nella gestione della variabile fiscale. Il documento è reso disponibile a tutti gli stakeholder in conformità alle norme aziendali ed è aggiornato tempestivamente ogni qualvolta intervengano cambiamenti degli elementi essenziali disciplinati dal documento. La Strategia Fiscale stabilisce i principi di condotta in materia fiscale, al fine di contenere il rischio di incorrere nella violazione di norme tributarie o nell’abuso dei principi e delle finalità dell’ordinamento tributario, nonché di garantire nel tempo la corretta e tempestiva determinazione e liquidazione delle imposte. In coerenza con tali principi Iren si astiene dal porre in essere pratiche o strategie di natura fiscale finalizzate a erodere abusivamente la base imponibile e si impegna a non intraprendere operazioni e comportamenti e a non instaurare rapporti commerciali o costituire strutture societarie che risultino prive di sostanza economica e finalizzate a conseguire vantaggi fiscali indebiti e che non siano giustificate da valide ragioni economiche, anche di ordine organizzativo o gestionale, o comunque coerenti con gli obiettivi di carattere sociale e di etica aziendale. Iren si impegna inoltre a perseguire fattivamente la preventiva certezza sulle proprie posizioni fiscali e a prevenire l’avvio di liti fiscali improduttive o che, comunque, in base a una valutazione prognostica potrebbero risolversi con esito sfavorevole (principio del “more likely than not”). Laddove gli adempimenti ovvero le fattispecie fiscali siano ritenute, sulla base di una valutazione oggettiva da parte del management, non chiare o soggette a interpretazione o, comunque, presentino margini di incertezza, Iren agisce comunque in piena trasparenza nei confronti delle autorità fiscali, secondo gli strumenti messi a disposizione dall’ordinamento, per pervenire all’applicazione del corretto livello di tassazione.

Il Consiglio di Amministrazione di Iren, supportato dal Comitato Controllo, Rischi e Sostenibilità, ha definito le linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, inclusi i rischi di natura fiscale, e ha individuato l’Amministratore Delegato quale responsabile di indirizzare la strategia fiscale, verificando il funzionamento del Tax Control Framework, vale a dire il sistema di gestione e controllo del rischio fiscale di cui Iren si è dotata al fine di assicurare la presentazione di dichiarazioni fiscali accurate, la corretta applicazione di tutte le norme fiscali e, quando ritenuto opportuno, il coinvolgimento dell’Autorità fiscale al cospetto di operazioni suscettibili di generare incertezze interpretative.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre istituito la Commissione Tax Risk Management, composta da 4 membri permanenti: Direttore Risk Management, Tax Risk Manager, CFO e Responsabile Bilancio Consolidato e Fiscale. La Commissione sovraintende ai processi previsti dal Tax Control Framework con compiti di supervisione e controllo, nonché di indirizzo nell’ambito delle attività di monitoraggio, supportando con funzione consultiva e propositiva non vincolante, i diversi attori coinvolti, tra cui l’Amministratore Delegato e il Tax Risk Manager, nell’espletamento dei rispettivi compiti. Il Tax Risk Manager, è responsabile dell’attività di monitoraggio dell’efficacia e dell’effettività dei controlli a presidio dei rischi fiscali e relaziona periodicamente alla Commissione Tax sulle attività svolte, sui relativi esiti e sull’adeguatezza del Tax Control Framework. Attraverso il processo di identificazione e valutazione dei rischi e la predisposizione, in collaborazione con le funzioni coinvolte, di procedure operative di natura fiscale, il Tax Risk Manager assicura che ciascun control owner conosca e ponga in essere i presidi di controllo e confermi l’effettiva applicazione delle procedure. Coerentemente con il più ampio sistema di controllo interno e di gestione del rischio, il Tax Control Framework prevede che il rischio fiscale sia gestito tramite l’assegnazione di responsabilità e ruoli secondo tre livelli di controllo. Il controllo di primo livello è rappresentato dalle singole linee operative che quotidianamente, nell’adempimento delle attività di loro pertinenza, mettono in atto i cosiddetti controlli di linea, come definiti da policy e procedure aziendali, finalizzati al corretto svolgimento delle attività operative, incluse quelle con riflessi sugli adempimenti fiscali. Il primo livello di controllo è perciò svolto dal management aziendale delle singole linee operative, ivi inclusa anche la funzione Fiscale e Compliance.

Il secondo livello di controllo è affidato al Tax Risk Manager che, secondo il criterio della separazione dei compiti rispetto alle funzioni di linea, predispone il piano di monitoraggio annuale sui controlli e rischi fiscali e ne garantisce l’esecuzione, individuando eventuali aree di miglioramento e supportando i control owner nell’identificazione delle relative azioni correttive. Flussi informativi adeguati, proporzionati e diversificati garantiscono la circolazione delle informazioni e assicurano la conoscibilità, ai livelli aziendali adeguati, delle risultanze derivanti dalle attività di monitoraggio condotte dal Tax Risk Manager.

Il controllo di terzo livello, affidato alla funzione Internal Audit, ha l’obiettivo verificare l’operatività e l’idoneità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nonché di individuare andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione.

La gestione degli aspetti fiscali e tributari è stata individuata come attività sensibile con riferimento ai reati tributari richiamati dal D.Lgs. 231/01 che Iren ritiene potenzialmente applicabili nella conduzione delle attività aziendali. La "Procedura per la gestione delle segnalazioni all'Organismo di Vigilanza", approvata dal Consiglio di Amministrazione, regolamenta le modalità di comunicazione e di gestione delle segnalazioni riguardanti situazioni di violazioni, conclamate o presunte, di leggi, dei principi del Modello Organizzativo 231 e delle procedure che disciplinano le attività sensibili 231, nonché ogni strumento di attuazione del Modello stesso (per maggiori dettagli sul Modello 231 si veda pag. 51 del documento "Bilancio di Sostenibilità").

Al fine di migliorare la comunicazione e collaborazione con l’Amministrazione Finanziaria, il Gruppo Iren ha deciso di aderire al “Regime di adempimento collaborativo” (D.Lgs. 128/2015) che prevede un nuovo schema di relazioni tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti ispirato ai principi della cooperative compliance già adottati da amministrazioni fiscali estere. I principali benefici in termini di gestione del rischio fiscale derivano dalla possibilità di valutazione congiunta di eventuali rischi fiscali con l’Agenzia delle Entrate prima della dichiarazione fiscale e dall’accesso a forme di interpello preventivo con procedura abbreviata. Le società del Gruppo in possesso dei requisiti richiesti dall’Agenzia delle Entrate per l’adesione al “Regime di adempimento collaborativo” sono Iren e Iren Energia che, il 29 dicembre 2020, hanno presentato istanza di adesione per cui è in corso la fase di interlocuzione con l’Agenzia delle Entrate necessaria per l’ammissione.

Iren ha inoltre consolidato un percorso di coinvolgimento degli stakeholders attraverso i Comitati Territoriali, che rappresentano il principale strumento di dialogo e confronto tra il Gruppo Iren e tutti i portatori di interesse (consumatori/clienti, lavoratori, fornitori, istituzioni, azionisti, ambiente e comunità locali).

Si evidenzia infine che le informazioni di natura fiscale presenti nel bilancio consolidato e nel bilancio di sostenibilità sono sottoposte a un processo di assurance da parte di un soggetto terzo (società di revisione).

Le imposte sul reddito dell’esercizio 2020 sono pari a circa 100 milioni (-10,3% rispetto al 2019). Il Tax rate effettivo è 27,40%.

Nel 2020 il Gruppo ha ricevuto sussidi e contributi dalla Pubblica Amministrazione per oltre 26 milioni di euro, di cui 6,4 milioni in conto capitale.

Imposte e tasse versate (milioni di euro) 2020 2019
Stato e Regione 100,13 111,64
Totale imposte e tasse dirette 100,13 111,64
Canoni di concessione ATO 2,54 2,75
Altri canoni di concessione 23,87 24,88
Derivazione, tasse e licenze (canoni e sovracanoni di derivazione) 18,91 18,64
Imposte e tasse 25,16 25,14
Totale imposte e tasse indirette 70,48 71,41
TOTALE 170,61 183,05

 

Temi rilevanti

Sviluppo economico e valore per il territorio

 
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SDG 2
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SDG 8

Competitività sul mercato

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SDG 8

Innovazione e smart city

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SDG 9