Effetti della pandemia Covid-19 sull’esercizio 2020

Nei primi mesi del 2020 il virus COVID-19 ha cominciato a diffondersi a livello globale. Tenendo conto del numero dei paesi colpiti e dei decessi registrati, l’11 marzo 2020 il diffondersi del virus è stato ufficialmente dichiarato pandemia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nel quadro di emergenza sanitaria venutosi a creare, i governi dei paesi colpiti hanno posto restrizioni agli spostamenti ed al raduno di persone, quarantene e limitazioni alle attività economiche. In Italia, dopo il periodo di c.d. “lockdown”, terminato a maggio 2020, misure restrittive ed emergenziali sono a tutt’oggi in essere, differenziate a seconda dei livelli di rischio su base territoriale.

Nel momento in cui la gravità della pandemia è risultata evidente, anche con specifico riferimento ai territori di operatività del Gruppo, Iren ha in primo luogo messo in atto misure a protezione dei propri dipendenti, con l’impiego di dispositivi di protezione individuale ed adottando tempestivamente, ove possibile, forme di lavoro da remoto su larga scala grazie al livello di digitalizzazione raggiunto. Inoltre, si è provveduto a strutturare l’operatività dei servizi al fine di minimizzare il rischio di esposizione al contagio, in particolare per quanto riguarda la raccolta rifiuti, i business a rete e gli sportelli dedicati ai clienti, garantendo parimenti la continuità del servizio erogato.

Nel contesto macroeconomico, il rallentamento della produzione industriale nazionale e delle attività commerciali conseguente alla situazione emergenziale ha influito sull’andamento dei ricavi del Gruppo, che ha comunque mantenuto margini stabili. In particolare, la contrazione della domanda industriale ha avuto effetto sulle attività di smaltimento di rifiuti speciali non urbani, sulla vendita di energia elettrica e gas ai segmenti small e large business e sulle quantità di energia elettrica prodotta, specialmente in assetto termoelettrico. In tale scenario, i prezzi dell’energia elettrica, mediamente inferiori rispetto all’esercizio precedente, sono stati accompagnati da una significativa diminuzione dei prezzi del gas, influenzata anche da condizioni climatiche miti e dalla diminuzione della domanda sui mercati europei ed a livello globale.

In ambito regolatorio, ARERA ha introdotto per il periodo di lockdown interventi a sostegno dei clienti finali gas, energia elettrica e del servizio idrico, riducendo alcune componenti tariffarie dell’energia elettrica e bloccando i provvedimenti di costituzione in mora e le sospensioni delle forniture per famiglie e piccole imprese, prevedendo successivi piani di rateizzazione per il rientro dalla morosità.

Dato il perdurare della situazione emergenziale, a novembre 2020 il Gruppo ha deciso inoltre di interrompere fino a fine anno, per le piccole attività commerciali nelle zone c.d. “rosse” o “arancioni”, le nuove azioni di sospensione/riduzione delle forniture gas, luce, acqua e teleriscaldamento dovute a morosità. Parallelamente, ha consentito la possibilità a tutti i clienti in oggettiva situazione di difficoltà economica di accedere a rateizzazioni dei pagamenti.

In merito alle possibili difficoltà di liquidità del portafoglio clienti legate alle misure di contrasto alla pandemia e agli accennati interventi di mitigazione dell’impatto economico e sociale della crisi, il Gruppo ha incrementato il fondo svalutazione crediti in ragione della valutazione delle perdite attese, in particolare per i settori della vendita energia elettrica e gas e del servizio idrico integrato, per 25 milioni di euro.

Nonostante quanto esplicato e nonostante il sostenimento di costi emergenti legati alla situazione straordinaria l’impatto sui risultati economici e sulla situazione patrimoniale dell’esercizio è risultato complessivamente contenuto, grazie alle azioni intraprese a tutti i livelli, alla solidità finanziaria del Gruppo e alla resilienza in ragione della natura dei business in cui opera, anche a carattere essenziale (oltre il 70% della marginalità è realizzata in settori regolati o semi regolati). Si osserva infatti una riduzione del margine operativo lordo di 15 milioni di euro, oltre ad un incremento dell’accantonamento a fondo svalutazione crediti di 25 milioni (vedi sopra) e un incremento dei crediti commerciali pari a circa 60 milioni.

I margini delle filiere di operatività del Gruppo registrano una sostanziale stabilità complessiva e gli investimenti pianificati non hanno subito rallentamenti e risultano invece in significativo incremento (+30%) rispetto all’esercizio 2019.

Tali risultanze confermano la resilienza del modello multibusiness del Gruppo Iren, anche con riferimento a nuove opportunità derivanti dagli incentivi all’efficienza energetica (es. superbonus 110%) emanati dal Governo nel contesto emergenziale per accelerare la ripresa economica; inoltre, la liquidità generata dall’attività operativa e quella derivante dalle recenti emissioni obbligazionarie è sufficiente a coprire i fabbisogni derivanti dalla gestione e dagli investimenti pianificati, oltre a fronteggiare il rischio di mancati incassi di crediti verso clienti. Si rinvia infine alle informazioni contenute nel paragrafo “Avviamento” delle Note Illustrative, in tema di impairment test e di valore recuperabile delle attività.