Il Gruppo Iren presta da sempre la massima attenzione a corrette relazioni industriali, basate sulle normative, sulla contrattazione collettiva nazionale e aziendale, nel rispetto dei contratti collettivi nazionali (CCNL) di riferimento.
Il Gruppo e le Organizzazioni Sindacali (OO.SS.) hanno sottoscritto un Protocollo relazioni industriali di Gruppo, che detta le regole per la disciplina dei rapporti tra le Parti e attraverso cui è posto in essere un modello, basato sulla condivisione delle scelte aziendali, improntato sulla valorizzazione della persona-lavoratore che, per uno sviluppo sano, deve essere coinvolto e crescere insieme all'intera organizzazione. Le scelte condivise sviluppano un senso di appartenenza e allo stesso tempo pongono al centro il lavoratore. Il Protocollo determina le modalità di approccio delle relazioni industriali che poggiano su tre pilastri: contrattazione, partecipazione e regole.
Le relazioni industriali si articolano su tre livelli:
- di Gruppo, sulle tematiche di interesse generale e/o trasversali ai business e ai territori e sull'andamento e lo sviluppo dei settori di attività, ovvero politiche industriali, indirizzi su assetti organizzativi, risultati economici di Gruppo e dei settori di business, processi di armonizzazione degli accordi aziendali, di coordinamento dei CCNL di riferimento e di integrazione aziendale;
- aziendale, sulle tematiche che riguardano le singole Società o aggregati di Società, per la quale è stata costituita una Rappresentanza Sindacale Unitaria (RSU);
- territoriale, sulle tematiche che riguardano la singola unità produttiva, a valle del livello aziendale, o sulle tematiche che riguardano più Società dislocate sullo stesso territorio.
Sono, inoltre, definite modalità di sviluppo delle relazioni basate sull’informazione alle Organizzazioni Sindacali, il confronto e la consultazione (scambi di informazioni e di valutazioni, acquisizione di pareri, richieste o indicazioni delle Organizzazioni Sindacali, verifica di fenomeni su materie specificamente individuate con la finalità di ricercare possibili convergenze) e la contrattazione (discussione tra le Parti finalizzata al raggiungimento di accordi che hanno forza vincolante per le stesse).
Il Protocollo relazioni industriali di Gruppo inoltre istituisce due organismi partecipativi: il Coordinamento Nazionale RSU e i Comitati Esecutivi RSU, mentre per l'approfondimento di specifiche tematiche sono previsti Comitati bilaterali (ambiente e sicurezza, formazione e addestramento, pari opportunità e welfare).
Le relazioni industriali nel 2020 sono state caratterizzate e influenzate quasi integralmente dall’emergenza sanitaria Covid-19 ed il Protocollo ha facilitato i rapporti tra il Gruppo e le Organizzazioni Sindacali in un contesto di grande criticità. La legislazione emergenziale ha contribuito in tal senso, infatti, sulla scorta di quanto previsto dal DCPM dell'11 marzo 2020, ove è stato previsto per legge l'impegno governativo a favorire “intese tra organizzazioni datoriali e sindacali”, il 14 marzo 2020 il Governo e le Parti Sociali hanno sottoscritto il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro”. Nel rispetto di tale accordo Nazionale e del Protocollo relazioni industriali di Gruppo, è stato sin da subito predisposto un nucleo di regole, discusse e integrate all'esito del confronto con le rappresentanze sindacali aziendali, territoriali e nazionali, con l’obiettivo di adottare misure condivise ed efficaci per le persone che ogni giorno prestano la propria attività nei vari settori in cui il Gruppo opera, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà e delle variegate situazioni territoriali.
In tale contesto, il Gruppo il 15 marzo 2020 ha invitato le Organizzazioni Sindacali a costituire i Comitati per l’applicazione e la verifica delle regole del Protocollo nazionale: sono stati costituiti 9 Comitati a livello territoriale e settoriale. In tutto il 2020 vi sono stati circa 70 incontri di tali Comitati, con l’obiettivo di monitorare e gestire eventuali criticità determinate dall’emergenza sanitaria.
Nel contempo, a livello di Gruppo, sono stati sottoscritti vari accordi, con la finalità condivisa tra le Parti di ricercare e adottare soluzioni per la gestione dell’attività lavorativa in fase emergenziale. Il 3 aprile 2020 è stato sottoscritto un primo accordo che ha evitato il ricorso ad ammortizzatori sociali, prevedendo invece vari strumenti gestionali, quali su tutti: smart working, permessi retribuiti, giornate di formazione online e le cosiddette ferie solidali donate volontariamente da tutto il personale del Gruppo ai colleghi che a causa della pandemia hanno subito una temporanea riduzione della propria attività lavorativa. Il meccanismo di donazione previsto dall’accordo ha determinato la costituzione di un fondo ferie solidali, nel quale ogni lavoratore ha potuto effettuare la donazione. In questo modo il Gruppo ha innescato un meccanismo di solidarietà tra colleghi e ha effettuato il "raddoppio" delle giornate donate dai dipendenti. L’accordo con le Organizzazioni Sindacali, inizialmente della durata di 30 giorni è stato successivamente prorogato per tutto l’anno, in coerenza con il perdurare dello stato emergenziale. Inoltre, nell’accordo sottoscritto il 6 agosto 2020 è stato previsto anche un “Premio presenza Covid”, meccanismo di premialità per tutti i lavoratori che nel periodo di lockdown hanno operato sul campo.
Il 18 giugno 2020, il Gruppo e le Organizzazioni Sindacali hanno sottoscritto l’accordo relativo al Premio di risultato 2020, quale strumento fondamentale per la redistribuzione della redditività aziendale, nonché tra le principali leve per stimolare il coinvolgimento e la partecipazione dei lavoratori sull’andamento e sul miglioramento delle performance del Gruppo.
Il Gruppo Iren, a seguito di accordo sindacale sottoscritto nel 2019, ha favorito e favorirà per il biennio 2020-2021, il diritto alla pensione anticipata quota 100 su base volontaria, in applicazione della normativa vigente in materia.
Considerate le oggettive criticità determinate dalla pandemia, tali da determinare anche l'impossibilità di effettuare incontri in presenza con le Organizzazioni Sindacali, il 2020 ha evidenziato che le relazioni industriali e i relativi accordi sottoscritti hanno avuto come elemento centrale la flessibilità e la digitalizzazione, che definiscono e determinano nuove forme di organizzazione del lavoro, che coinvolgono nel processo di cambiamento anche le relazioni industriali.
Le prassi consolidate prevedono che, in caso di modifiche organizzative significative (quali la costituzione di nuove unità organizzative o le variazioni dell’organizzazione del lavoro), la Direzione aziendale informi le Organizzazioni Sindacali, ricercando per quanto possibile soluzioni condivise. Vengono quindi emessi ordini di servizio o comunicati, diffusi tramite la intranet di Gruppo e/o via e-mail e mediante affissione nelle bacheche aziendali, per informare i dipendenti di tali modifiche. Per quanto riguarda le variazioni di articolazione dell’orario di lavoro, i CCNL prevedono che la Direzione informi le Organizzazioni Sindacali e convochi un incontro, al fine di espletare un esame congiunto, con tempistiche che variano tra i 20 e massimo i 60 giorni per la conclusione dei confronti in materia, al cui scadere le Parti possono assumere le iniziative che ritengono più opportune. I contratti regolano, inoltre, i trasferimenti, prevedendo un preavviso di almeno 30 giorni in caso di trasferimento di un lavoratore in altro comune e una comunicazione alle Organizzazioni Sindacali con congruo preavviso, nel caso di trasferimenti collettivi, a cui fa solitamente seguito un incontro con le stesse.
Nel 2020 il Gruppo ha perso, in via definitiva, tre cause relative a dipendenti ed ex dipendenti, in relazione alle quali il Gruppo ha avuto, in corso d’anno, un esborso di 48.971 euro.
N.B. I dati del personale contenuti nel Bilancio di Sostenibilità non contengono i dati della Divisione Ambiente di Unieco.